Mentre registriamo un crescente interesse attorno alla nostra iniziativa da parte degli utenti, osserviamo distacco e freddezza se non addirittura diffidenza, da parte di Cral, associazioni ed Enti che in qualche modo dovrebbero invece salutare con favore una “cosa” nata per favorire l’informazione, la trasparenza e l’assistenza nel mondo del credito alle famiglie.
Il nostro lavoro quotidiano consiste, NON nel vendere un servizio finanziario piuttosto che un altro o favorire un Istuto di credito piuttosto che un altro, attività propria di Agenti e Mediatori,ma ricercare insieme all’utente la migliore soluzione possibile ad un determinato problema.
Abbiamo dato a questa cosa anche un nome per rimarcare l’aspetto NON COMMERCIALE dell’iniziativa: “consultorio economico famigliare“. Un posto dove le persone riversano i loro problemi anche di natura economica e ricevono un aiuto concreto in termini di analisi del problema e ricerca della possibile soluzione.
Le problematiche da affrontare sono infinite: dal bisogno di reperire nuove risorse alla ristrutturazione del debito famigliare; dal miglioramento dei contratti in essere alla richiesta di momentaneo congelamento del debito; dai rapporti con il proprio Istituto ai problemi con le banche dati. Qualcuno sarà sempre dall’altra parte del filo per parlare e confrontarsi su tali tematiche.
Ciò che chiediamo agli Enti, alle Aziende, alle altre associazioni è l’apertura di un tavolo di confronto su tali temi e la possibilità, una volta verificata la bontà dell’iniziativa, di poter combattere INSIEME la guerra alla disinformazione, alla speculazione, all’operato di chi fa affari sul bisogno della povera gente.
Quasi a dimostrare per giustificata la diffidenza verso la Mutua, ci siamo sentiti sempre porre la stessa domanda: se siete un’associazione no profit, non avete fondi governativi, non avete donazioni private, come fate a stare in piedi? dov’è il trucco?– Nessun trucco!!. La contribuzione volontaria di tutti coloro che trovano il nostro operato utile per se stessi e per la collettività ci consentirà di sopravvivere. Nient’altro. Proprio questo aspetto deve convincere che è dall’utilità SOCIALE che si pongono le basi della sopravvivenza del nostro progetto.
Cinque euro e 90 centesimi al mese, fino a che uno ritiene l’iniziativa meritevole di sostegno; questo è l’impegno che chiediamo all’associato che da noi avrà una continua assistenza finanziaria oltre ad una miriade di altri servizi collegati come la ricerca di un lavoro.
Continueremo il nostro percorso nella speranza di rendere sensibili il maggior numero di Enti,Aziende ed associazioni.
Lucio Molinari
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