L’art. 1754 del codice civile definisce mediatore colui che mette in relazione più parti per la conclusione di un affare; il codice sottolinea l’equidistanza del mediatore dalle parti in causa. Esistono poi norme, usi e consuetudini che disciplinano tariffe e prezzi relativi all’opera di mediazione.
Quanto in premessa vale per tutti ma non per i mediatori creditizi. Il mediatore creditizio non deve superare esami di ammissione all’albo. I requisiti per l’iscrizione sono ridicoli ( diploma e onorabilità) e nessuno effettua un controllo serio sulle domande. La Banca d’Italia ha avocato a sè il controllo dell’Albo che conta oltre 100.000 iscritti ma sino ad oggi i controlli sono stati pressoché nulli.
Gli Istituti di credito e gli intermediari non bancari, costantemente alla ricerca di quote di mercato non sono andati molto per il sottile nella selezione di chi procaccia prestiti e finanziamenti. Non esistono tariffe, non ci sono regole e spesso l’utente non distingue tra chi concede il prestito e chi si limita a procacciarlo. Tale confusione di ruoli ingenera scarsa trasparenza e malintesi; l’utente pensa di avere davanti una banca, Ente creditizio per antonomasia, ed invece si trova un mediatore che non ha poteri decisionali, pratica una politica dei prezzi a suo piacimento omettendo, spesso, di informare adeguatamente il cliente. La mancanza di tariffe ufficiali fa si che l’unica regola vigente sia il limite del tasso usurario così come rilevato ai sensi della norma del marzo 1996. Troppo poco con il risultato che il mediatore cercherà di applicare la massima tariffa possibile rendendo onerosissima l’operazione finanziaria. Il fenomeno meno evidente nella distribuzione dei mutui e prestiti personali è di proporzioni inquietanti nel comparto della cessione del quinto.
La pubblicità martellante e non disciplinata contribuisce a confondere le idee e disorientare il consumatore. Se l’utente avesse chiara la percezione che davanti a lui non c’è la Banca e nemmeno un Agente ( figura ben diversa dal mediatore perché figura controllata dalla banca) ma un mediatore che insegue legittimamente il proprio profitto, probabilmente si rivolgerebbe a più operatori mettendoli in concorrenza.
La nostra associazione opera per avvicinare senza troppi passaggi gli utenti al mondo bancario , facendo dell’informazione e della concorrenza gli strumenti principali per ottenere dal mercato le migliori condizioni possibili. Gli utenti dei servizi finanziari, quali prestiti e finanziamenti troveranno grandi vantaggi nel rivolgersi al mondo del credito in forma associata.
Lucio Molinari
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