Riceviamo da ogni parte d’Italia segnalazioni di chiusura conto o non apertura conto in capo ad aziende che per colpa della crisi si sono trovate in difficoltà non potendo onorare puntualmente i propri impegni.
Compendiamo l’atteggiamento prudente di una banca nell’erogare credito e quindi nel non concedere prestiti per paura di perdere i soldi a danno di azionisti e risparmiatori ( anche se su questo argomento dovremmo dire molte cose) .
Invece non comprendiamo questa prudenza quando è il momento di erogare un servizio. Aprire un conto di corrispondenza, magari senza la concessione del libretto assegni, è un’attività praticamente senza costi e totalmente priva di rischi. E allora perchè privare le aziende di uno strumento imprescindibile per poter ripartire, lavorare ed uscire dalla crisi.
Come può un’azienda lavorare, in un mondo dove si abolisce il contante, senza il supporto di un conto corrente sul quale incassare i crediti, facendo, aggiungiamo noi, commissioni alla banca.
E’ una cosa strana ed inconcepibile.
Fortunatamente qualche banca mostra maggior ragionevolezza e grazie ad apposite convenzioni le aziende nostre associate possono per lo meno contare sulla possibilità di avere lo strumento prezioso del conto.
Pertanto se le banche alle quali vi siete rivolti hanno detto no contattateci. Abbiamo la soluzione al Vostro problema.
Lucio Molinari